Roma: Il Tevere balneabile, il sogno del sindaco Gualtieri ispirato alla Senna di Parigi
- Pedro Ventura
- 20 lug
- Tempo di lettura: 2 min

Roma si prepara a riscrivere un capitolo della sua storia fluviale. Dopo aver avviato il percorso per rendere balneabile il laghetto dell'EUR, la capitale punta ora a un obiettivo ben più ambizioso: permettere ai suoi cittadini di tornare a tuffarsi nelle acque del Tevere.
Un sogno che, secondo il sindaco Roberto Gualtieri, potrebbe diventare realtà entro il 2031, la fine di un suo eventuale secondo mandato. Per concretizzare questa visione, l'assessora all'Ambiente Sabrina Alfonsi ha il compito di avviare una consultazione cruciale tra esperti e rappresentanti comunali.
L'ispirazione per questa audace impresa viene da Parigi
La Senna, un tempo inquinata come il Tevere, è stata protagonista di un imponente risanamento che ha portato a ospitare gare olimpiche nel 2024 e, da pochissimo, a riaprire al pubblico alcuni punti per la balneazione, un evento atteso da circa un secolo. Gualtieri ha evidenziato come a Roma siano mancati i fondi legati alle Olimpiadi, criticando implicitamente la decisione di ritirare la candidatura per i Giochi del 2024.
Tuttavia, una speranza per i finanziamenti potrebbe arrivare dal Giubileo straordinario del 2033, che celebrerà i duemila anni dalla morte di Cristo. Già il Giubileo ordinario del 2025 ha permesso di investire in numerosi progetti di restauro e manutenzione in città, ampiamente promossi dallo stesso sindaco.
La Complessa Sfida del Risanamento: Costi e Interventi
Rendere il Tevere balneabile non sarà un'impresa da poco. Richiederà investimenti significativi e un lavoro complesso. Sebbene non ci siano ancora stime precise sui costi, l'esperienza di Parigi fornisce un'idea: 1,4 miliardi di euro e anni di lavori per la Senna, con la necessità di rinvii per alcune gare a causa dei livelli dell'acqua.
Gli interventi principali si concentreranno su due pilastri:
Depurazione delle acque fognarie: Per debellare la contaminazione batterica che oggi rende il fiume inaccessibile.
Trattamento degli scarichi industriali: Per eliminare gli inquinanti chimici, considerati la sfida maggiore.
Un tempo, fare il bagno nel Tevere era una consuetudine per i romani, una pratica diffusa fino agli anni Sessanta.
I primi divieti arrivarono con l'aumento dell'inquinamento dovuto all'industrializzazione e alla diffusione di malattie come la leptospirosi, veicolata dai ratti.
Oggi, chi si avventura nel fiume rischia non solo multe salate, ma anche pericoli per la propria salute. L'obiettivo del Comune è chiaro: restituire ai romani la possibilità di riappropriarsi del loro fiume, non solo come simbolo, ma come luogo di vita e svago.









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