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L’Obelisco dell’EUR rappresenta un’antenna in onore di Guglielmo Marconi

  • Pedro Ventura
  • 13 mag 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 16 mag 2024

L'obelisco che possiamo trovare al centro della piazza Guglielmo Marconi, un tempo conosciuto come Piazza Imperiale, costituisce un monumento significativo dedicato al celebre fisico italiano Guglielmo Marconi.

Obelisco dell'eur
Fonte Foto: arapacis.it

Da chi venne realizzato?

Realizzato dall'artista Arturo Dazzi, l'opera fu commissionata nel 1939 dal Ministero della Cultura Popolare con l'intento di onorare e rappresentare l'importanza dell'antenna-radio di Marconi. Quindi questo obelisco non è il classico monumento egizio che possiamo trovare in giro per la città, ma un’antenna ricoperta di lastre di marmo alta 45 metri.

La sua realizzazione non fu priva di ostacoli, soprattutto a causa dell'imminente Seconda Guerra Mondiale che incombeva su Roma.

Arturo Dazzi iniziò la decorazione dell'obelisco in marmo, ma i lavori furono interrotti dal conflitto bellico.

Solo nel 1951, con la ripresa delle attività, il Ministero dei Lavori Pubblici propose addirittura di demolire il monumento.

Tuttavia, nel 1953, durante la Mostra dell'Agricoltura all'EUR, Dazzi si oppose fortemente alla proposta di coprire provvisoriamente l'armatura in cemento armato dell'obelisco con dei pannelli in gesso. Questo atteggiamento spinse verso l'ipotesi di completare definitivamente l'opera, anche tramite nuovi finanziamenti.

Fu solo grazie alle Olimpiadi di Roma del 1960 che si trovò l'occasione propizia per ultimare i pannelli decorativi in marmo.

Il 12 dicembre del 1959 l’Obelisco di Guglielmo Marconi venne finalmente inaugurato.


Cosa rappresentano gli alti rilievi dell’Obelisco?

I 92 pannelli che compongono il rivestimento raffigurano danze, canti, preghiere e animali, simboli di gratitudine dell'uomo e della natura per le straordinarie scoperte di Guglielmo Marconi.

Stilisticamente, si nota una netta differenza tra i registri realizzati negli anni '40 e quelli completati quindici anni dopo. Mentre i primi mostrano levigatezza e definizione delle figure, i secondi presentano volti primitivi, figure esotiche e pose contorte emergenti dalla massa grezza del marmo. Questa variazione stilistica potrebbe riflettere non solo l'evoluzione artistica dell'artista nel corso degli anni, ma anche le influenze culturali e storiche del periodo.


Insomma una vera antenna di marmo in onore del famoso inventore italiano, senza dimenticare lo stile classico che ci riporta alla grandezza dell’Impero Romano.

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