Acquario di Roma: Mare Nostrum Romae S.r.l. unica responsabile dei ritardi, risarcirà EUR S.p.A. per oltre 25 milioni euro
- TGEUR
- 29 lug
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Il progetto dell'Acquario dell'EUR, pensato per diventare un'importante attrazione a Roma, ha recentemente subito cambiamenti significativi a livello legale e contrattuale.
Questi sviluppi ridefiniscono lo stato del progetto e le sue future possibilità.
La Società Responsabile e i Ritardi
Dal 2008, i terreni destinati “all’Acquario di Roma" erano stati affidati a Mare Nostrum Romae S.r.l. Questa società, in qualità di concessionario, aveva l'intera responsabilità di ideare, costruire e poi gestire il museo marino all’EUR. L'accordo, oltre alla costruzione dell’Acquario, prevedeva anche il ripristino del funzionamento del Laghetto dell'EUR e la riqualificazione del Teatro Verde.
Tuttavia, l'area del progetto è rimasta dopo molti anni, ancora incompleta. Le difficoltà nell'esecuzione dei lavori, sia tecniche che finanziarie, sono state attribuite esclusivamente al concessionario, Mare Mostrum Romae S.r.l.
La Sentenza del Tribunale
Il Tribunale di Roma, con una sentenza del 25 giugno 2025, ha affrontato il problema dei ritardi e ha dato piena ragione a EUR S.p.A., condannando Mare Nostrum Romae S.r.l. a pagare interamente le penali previste dal contratto, che superano i 25 milioni di euro. La sentenza ha quindi stabilito la piena responsabilità di Mare Nostrum Romae S.r.l. per questi ritardi.
Chiusura del Contratto
A causa del mancato rispetto degli impegni da parte di Mare Nostrum Romae S.r.l., il Consiglio di Amministrazione di EUR S.p.A. ha deciso di risolvere il "Contratto di concessione-convenzione". Questa decisione formalizza la fine del rapporto contrattuale tra EUR S.p.A. e la società concessionaria.
Quale sarà il futuro dell’Aquario di Roma?
Nei prossimi giorni, EUR S.p.A. inizierà a dialogare per riportare l'area sotto il controllo pubblico. L'obiettivo è trovare una soluzione che permetta di definire tutti i rapporti in sospeso, agendo nell'interesse degli azionisti pubblici e della città di Roma.
Questa fase si concentrerà sul recupero e sulla valorizzazione dell'area, tenendo conto delle implicazioni della sentenza e della risoluzione del contratto.
Anche quest'anno, l'apertura dell'Acquario di Roma a dicembre 2025 non avverrà. Nonostante le aspettative legate al Giubileo, che si sperava potesse dare la spinta decisiva.
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