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Il pino che ha visto nascere la Repubblica, piantato da Mussolini all’EUR

  • Immagine del redattore: TGEUR
    TGEUR
  • 2 giu
  • Tempo di lettura: 1 min

Aggiornamento: 3 lug

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Il 2 giugno è stata Festa della Repubblica, ma oggi vogliamo raccontarvi la storia di un pino speciale che unisce passato e presente. Il 26 aprile 1937, Benito Mussolini, davanti a politici e gerarchi, piantò un pino romano nell’area delle Tre Fontane per segnare l’inizio dei lavori dell’Esposizione Universale del 1942. Quell’esposizione non si fece mai a causa dello scoppio della Seconda guerra mondiale, ma il pino è rimasto a vegliare sul quartiere per decenni.


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Dopo il referendum del 2 giugno 1946, quando gli italiani scelsero la Repubblica, molti pensavano che l’albero potesse essere abbattuto come simbolo del passato autoritario. Invece, rimase saldo e fu testimone vivente del cambiamento, con la sua corteccia rugosa e la chioma vigorosa che sembrava sfidare il tempo. Durante la prima Festa della Repubblica del 2 giugno 1947, il pino era già lì, imponente, mentre i cittadini festeggiavano e si affacciavano dai palazzi razionalisti dell’EUR, sognando un’Italia diversa.


Ancora oggi, camminando tra viale Cristoforo Colombo e via delle Tre Fontane, vicino alla Basilica, potrai vedere quel pino secolare in un angolo di parco pubblico, spettatore della caduta di un regime e dell’alba della democrazia, con le sue radici robuste che affondano nella storia dell’Italia.


Ancora oggi potete ammirare il Pino di Mussolini, la cui chioma alta quasi trenta metri ricorda che la storia non si cancella, ma vive e racconta.

Scattargli una foto oggi avrebbe un valore simbolico, di riflessione su quanto sia preziosa la libertà conquistata: memoria, resistenza e speranza.


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